Oggi celebriamo il Senza Zaino Day, una giornata simbolica che ogni anno ci ricorda chi siamo e la direzione che abbiamo scelto di seguire: quella di una scuola che accoglie, che ascolta, che educa alla responsabilità e alla partecipazione.
Il tema scelto quest’anno dalla Rete nazionale Senza Zaino è “Rompere gli schemi col gioco”: una sfida pedagogica ed etica che ci invita a guardare il gioco non come un momento di pausa, ma come un’esperienza educativa a pieno titolo.
Il gioco rompe gli schemi perché ci libera da automatismi, rigidità, classificazioni. Ma rompe anche barriere: tra chi sa e chi ancora sta imparando, tra chi parla e chi ascolta, tra chi guida e chi segue. Il gioco, nella sua apparente leggerezza, porta con sé la profondità delle relazioni, l’intelligenza delle mani, il valore dell’errore, la bellezza della scoperta.
Nella scuola Senza Zaino il gioco non è un’aggiunta, ma un linguaggio educativo fondamentale. Come diceva Jean Piaget, “il gioco è il lavoro del bambino”. Platone sosteneva che “si può conoscere di più su un bambino in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”. Anche per questo il gioco è parte integrante dei nostri ambienti, delle nostre scelte metodologiche, della nostra idea di scuola.
In questa giornata, più che in altre, possiamo vedere concretamente cosa significa “una scuola fuori dallo schema”: bambini che costruiscono, inventano, cooperano; insegnanti che osservano, stimolano, accompagnano; famiglie che partecipano, si meravigliano, si riconoscono.
Rompere gli schemi significa anche rompere la paura di cambiare.
E noi, come scuola, non abbiamo paura di sperimentare nuove strade, purché portino a una formazione più umana, più equa, più autentica.
Siamo consapevoli che il nostro modello educativo possa suscitare perplessità in chi è legato a una visione tradizionale della scuola. Alcuni potrebbero interpretare la nostra apertura al gioco e alla responsabilità come una mancanza di rigore o di contenuti. Tuttavia, crediamo fermamente che l’innovazione pedagogica non significhi rinunciare all’istruzione, ma piuttosto arricchirla, rendendola più significativa e aderente alle esigenze delle nuove generazioni.
Una scuola che si limita ad accumulare contenuti senza collegarli allo sviluppo di competenze rischia di fornire un’istruzione superficiale e poco efficace. Come evidenzia il Movimento Senza Zaino, è fondamentale che l’apprendimento sia significativo, collegando conoscenze e abilità in un contesto che valorizzi l’autonomia, la responsabilità e la collaborazione. Solo così possiamo preparare i nostri studenti ad affrontare le sfide del futuro con competenza e consapevolezza.
Maria Montessori, sottolineava che “la società dei bambini è fatta al rovescio di quella comune”, evidenziando l’importanza di un ambiente educativo che rispetti la natura e i bisogni dei bambini. Allo stesso modo, il modello Senza Zaino si propone di creare una scuola che non solo trasmette conoscenze, ma che forma cittadini consapevoli, autonomi e responsabili.
Grazie a tutti coloro che rendono possibile questa trasformazione quotidiana: ai docenti che credono nel potere della didattica attiva, ai bambini che ogni giorno ci insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi, alle famiglie che scelgono di fidarsi e di camminare accanto a noi.
Il Senza Zaino Day è un momento di festa, ma anche un’occasione per ribadire che una scuola diversa è possibile. E noi la stiamo già costruendo. Insieme.
Con gratitudine e fiducia,
La Dirigente Scolastica
Susanna Capalbo
Personale scolastico